Gio. Borelli Andrea, fatto Segretario di Re Giovanni III di Polonia
c. 1 membranacea, sec. XVII (1681)
2)
Dottorato di giureconsulto, dato in Perugia nel 1592, al Bergomate Giovanni Antonio Barzizza di nobile famiglia Bergamasca
ms. membranaceo sec. XVI (1592), cc. 1, 238x175x18 mm
segnatura
Salone Cassapanca 1 H 2 5
Provenienza: Paolo Vimercati Sozzi, conte.
Riutilizzo di una legatura della fine del XVI/inizio XVII secolo, eseguita a Venezia
Marocchino rosso, decorato in oro.Cornice esterna a trifogli stilizzati; interna a volute. Nello specchio, una coppia di ovali concentrici, caratterizzati al centro del piatto anteriore, dall'iscrizione di epoca posteriore "GIO/III RE DI/POLONIA", su quello posteriore dalla scritta "DIPL/BARZIZ/ZA". Circostanti fregi orientaleggianti pieni, ed una coppia di vasi fioriti in testa ed al piede. Fregio di tipo aldino, una coppia di volute e di rami di alloro negli angoli. Dorso liscio. Capitelli assenti. Taglio grezzo. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Contropiatti rivestiti da una carta marmorizzata verde e nera.
Caratteristico per le legature veneziane del periodo, l'ovale centrale
1. Analoghe volute compaiono in legature realizzate nella Serenissima nei primi anni del secolo XVII
2. Il trifoglio stilizzato lungo la cornice evidenzia un motivo ampiamente utilizzato non solo nelle legature prodotte nella prima metà del secolo XVI in diverse città italiane
3, ma anche in Cecoslovacchia
4, Inghilterra
5 e Polonia
6. Le scritte al centro degli ovali sui piatti, sono state impresse in epoca posteriore come indica la doratura più brillante rispetto a quella circostante. Questa legatura vuota è stata riutilizzata, aggiungendo due carte membranacee.
1
Uno dei legatori veneziani più celebrati dell'ultimo quarto del secolo XVI, è l'ignoto "Maestro dell'ovale centrale", attivo tra il 1580 e il 1585 circa: le sue legature, una quindicina circa, sono infatti caratterizzate da un grande ovale al centro della coperta e da un arrotondamento che forma un arco alla testa e al piede della cornice. Queste forme arrotondate, utilizzate dai legatori romani a metà del XVI secolo, e particolarmente da Niccolò Franzese, furono assai apprezzate dai legatori veneziani, abituati a utilizzare cornici con impianto ornamentale rettilineo. Questo schema, in cui è peculiare l'impiego di grandi ferri azzurrati nell'ovale centrale e negli angolari, fu adottato a Venezia negli ultimi decenni del Cinquecento.
2

Segnatura Salone Cass 1 H 2 5, dettaglio
SEMENZATO 1986, n. 198, dettaglio
Cfr.
SEMENZATO 1986, n. 198, Bartolini, Tadeo, R. D.,
Le celesti mense delle vivande et delle confettioni spirituali, Venetia, 1622 (cfr. la riproduzione "supra").
3

Segnatura Salone Cassapanca 1 H 2 5, dettaglio
Bologna:
DE MARINIS 1960, II, n. 1249, tav. CCXVI, De Calvis Marescotti, M. A.,
De constitutione lib. Sexti Decretal. Repetitio, Bologna, 1519, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, segnatura R.I.5.124; Milano: ID., III, n. 2632, tav. CCCCXLV, Franceschi, G.,
Rime, ms. cartaceo sec. XVI, Firenze Biblioteca Nazionale, segnatura cl. VII. 1343; Roma: ID., I, n. 447, tav. LXXXI; Venezia: ID., II, n. 2028, tav. CCCLXIII,
Epistolarum graecarum collectio, Venezia, Aldo Manuzio, 1499, Paris, Bibliothèque de l'Arsenal, segnatura 8 B. L. 31600.
4
HOBSON A. 1989, fig. 101,
Raccolta di leggi in cecoslovacco, ms. del 1500.1502, Vienna, Biblioteca nazionale, segnatura cod. 5106.
5
MINER 1957, n. 345, tav. XLIX,
The Wingfield horae, ms. 1450 ca., Inghilterra, New York, Public Library, Spencer Collection.
6
HOBSON A. 1989, fig. 102, COELIUS RHODIGINUS L.,
Antiquarum lectionum commentarius, Venezia, Aldo, 1516, Leningrado, Biblioteca Saltykov-Shchedrin.